Il mese scorso José Mourinho ha vissuto il licenziamento più doloroso della sua carriera alla AS Roma. L’allenatore portoghese ha dichiarato che il suo mandato nella capitale italiana è stato piacevole, il che lo ha portato a rinunciare alla prospettiva di allenare la nazionale portoghese e quindi a un potenziale ricongiungimento con il noto Cristiano Ronaldo, per continuare con l’AS Roma, che doveva affrontare il Feyenoord nella fase a eliminazione diretta dell’Europa League.
In una conversazione senza peli sulla lingua con Rio Ferdinand sul canale YouTube di quest’ultimo, FiveUK, Mourinho ha parlato delle circostanze della sua partenza il 16 gennaio. La decisione è stata presa dai proprietari del club, che Mourinho ha sottolineato come debba essere rispettata e non messa in discussione. Sottolineando l’importanza fondamentale dei tifosi come linfa vitale di un club calcistico, Mourinho ha riconosciuto l’autorità ultima dei proprietari in tali decisioni. La sua riluttanza a lasciare l’AS Roma, ha ammesso, ha comportato la rinuncia a opportunità considerate prudenti in un contesto professionale.
Mourinho ha rivelato di aver rifiutato la possibilità di guidare la nazionale portoghese. Ha riflettuto sulla scelta senza ironia, riconoscendo la forza della squadra e il suo potenziale impatto sulla prossima Coppa del Mondo, a tre anni di distanza. Inoltre, ha ricordato un’importante offerta dall’Arabia Saudita che aveva pubblicamente rifiutato. Pur essendo tipicamente pragmatico e professionale nelle sue scelte di carriera, Mourinho ha ammesso che questa volta la sua decisione è stata dettata da un attaccamento emotivo all’AS Roma, anche quando tale attaccamento poteva essere considerato poco strategico.
Il rapporto professionale dell’allenatore portoghese con Cristiano Ronaldo durante il loro periodo al Real Madrid ha portato a un impressionante bilancio di 168 gol in 164 partite in tre stagioni. Sotto la guida di Mourinho, Ronaldo e il Real Madrid si sono assicurati la Copa del Rey nel 2011 e il campionato della Liga nel 2012. Solo dopo la partenza di Mourinho e la nomina di Carlo Ancelotti, Ronaldo ha vinto l’illustre Champions League con il Real Madrid, un’impresa che avrebbe ripetuto altre tre volte con Zinedine Zidane al timone.
La fedeltà di Mourinho all’AS Roma lo ha spinto a rifiutare il ruolo di dirigente portoghese, resosi vacante dopo i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar. Fernando Santos, responsabile di aver guidato il Portogallo al Campionato europeo nel 2016 e al titolo della Nations League nel 2019, è stato licenziato in seguito alle prestazioni deludenti della nazione ai Mondiali. Roberto Martínez, ex manager del Wigan Athletic e dell’Everton con un passato da allenatore del Belgio, è stato nominato allenatore del Portogallo, con il compito di raggiungere il successo nel prossimo torneo europeo in Germania. Il Portogallo è stato inserito nel Gruppo F, insieme a Turchia e Repubblica Ceca, con una quarta squadra che sarà determinata dopo gli spareggi.
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